Smart citizens, alcuni esempi nel mondo

27 luglio 2015 by Giacomo Matera Capicciuti
Si moltiplicano nel mondo le apprezzabili iniziative per rendere smart le città, apprezzabili se l’intelligenza viene dal basso,  coinvolgendo i cittadini e rendendoli partecipi di decisioni che impattano in modo significativo sulla loro vita e sul loro futuro nel tessuto metropolitano. Di esempi ve ne sono in tutti i continenti, proviamo a guardarne qualcuno da vicino.
Ad Albuquerque, nel New Mexico, ci sono datori di lavoro che non riescono a trovare collaboratori con competenze avanzate di tipo STEM (Science Technology Engineering Mathematics). Il comune ha allora messo a punto un programma che permette di valutare la qualifica professionale a prescindere dal titolo di studio, lavorando a stretto contatto con il Dipartimento delle soluzioni lavorative del New Mexico ed aziende specializzate nello
scouting. Risultato: molti giovani che non hanno finito le superiori posseggono comunque uno skill adeguato per i profili cercati dalle aziende. Il programma, chiamato Talent ABQ, offre valutazioni gratuite di abilità presso 33 siti in tutta la città, così come corsi gratuiti online per aiutare le persone a specializzarsi in settori dove hanno già una naturale predisposizione, oltre alla richiesta preparazione.
Sempre in tema lavoro, nella città di Nashville, in Tennessee, si sono posti il problema degli afro-americani e degli ispanici poco rappresentati nella forza lavoro cittadina, oppure che hanno un salario più basso della media. Così una task force creata direttamente dal sindaco ha lanciato una piattaforma web, IncluCivics, che rende i dati delle risorse umane mediante grafici di facile comprensione e dà un modo per misurare i progressi sociale ed economici della città verso un’equa multietnia. Un bel passo avanti per rendere trasparente l’economia locale, rendendo i cittadini consapevoli delle politiche lavorative dei governanti, potendole valutare attraverso i dati presenti sulla piattaforma.
La metropoli di Chicago prova a svestirsi dai rumori e dall’inquinamento selvaggio, agevolando l’uso delle biciclette. Su di una strada già percorsa da molti pendolari “a pedali” è stato regolato il verde dei semafori per consentire loro di passare sempre, purchè la velocità media sia di circa 20 km/h. L’hanno chiamata “onda verde”, ispirandosi a quanto già fatto negli anni scorsi a Copenaghen, ma ora anche San Francisco sta introducendo la stessa politica di mobilità dolce. La decisione è stata presa con la precisa volontà di premiare chi si sposta con le due ruote, per sensibilità ambientale o semplicemente perché non ce la fa a pagarsi un’auto.
La smartness di una città si può misurare anche attraversi progetti che pensano agli uomini di domani. E’ quello che succede a Pediatorkope, un’area del Ghana in condizioni di severa povertà, nei pressi del fiume Volta. Un’azienda statunitense di giochi da giardino ha installato in alcune scuole delle giostre speciali, con le quali la rotazione permette di generare energia elettrica, caricando delle batterie. Ogni scolaro può portarsi così a casa una carica completa per illuminare la sua abitazione con luci a Led e poter continuare lì il suo percorso di apprendimento. Pare che già nei primi mesi le prestazioni scolastiche dei bambini siano migliorate in modo significativo. (Leggi articolo correlato).
La scolarizzazione è indubbiamente importante, ma in zone così calde l’acqua potabile rappresenta un bene primario. Così sempre in Africa, gli abitanti di Luanda, capitale dell’Angola, si sono fatti aiutare dalla GSMA, associazione internazionale degli operatori di telefonia mobile: ogni rubinetto pubblico ha una sorta di manager dotato di smartphone che segnala la presenza di problemi, aggiornando in tempo reale un database al quale gli abitanti possono accedere facilmente, così da verificare il posto più vicino per far bere la propria famiglia, senza acquistare l’acqua da loschi figuri. Il sistema funziona bene perchè a Luanda un telefonino non manca quasi mai.
Legislando è un’app introdotta nella città di San Paolo che permette ai cittadini di proporre disegni di legge per migliorare la qualità della vita. Molti hanno prontamente inviato delle idee al riguardo, tra cui si segnalano un progetto per riciclare l’acqua degli autolavaggi e delle stazioni di servizio, uno per consentire l’uso di firme digitali nelle petizioni popolari, un altro, meno appariscente ma di notevole importanza sociale, quello di creare luoghi di aggregazione per i cani e i loro proprietari. Il Brasile è stato uno dei primi paesi al mondo a dotarsi di una politica di “smartizzazione” per molte sue città: Curitiba ne è un brillante esempio, dove l’integrazione di tecnologie per la gestione della vita cittadina si mescola sapientemente con diverse politiche concrete a favore dei suoi abitanti.
In ogni esempio si evince che il software, i sensori, l’elettronica evoluta e le reti di telecomunicazione sono solo una infrastruttura, anche la migliore possibile, che ha senso di esistere solo se si garantisce alle persone di partecipare attivamente e consapevolmente all’ecosistema cittadino, in modo da soddisfare le esigenze di tutti.
(si ringrazia il sito http://interactions.acm.org per la gentile concessione della foto)


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