Recensione: La sentinella di C. Vergnani

di Sergio,

Ecco il futuro. E molte cose sono cambiate: si è aperta un’era di uguaglianza e di spiritualità. Ciò che prima era privilegio delle classi agiate ora è alla portata di tutti. Niente più polizia, né esercito. Ma disastri naturali, catastrofi legate all’incuria, la sovrappopolazione dovuta alle direttive di una religione che pretende famiglie sempre più numerose, carestia e degrado hanno fatto del mondo un luogo inospitale e pericoloso.
Il dilagare del cannibalismo, il proliferare di antiche sette legate al culto dei morti, la demenza indotta dall’uso di droghe letali, una fauna mutante mostruosa e antropofaga portano la Chiesa a istituire severe Selezioni per la formazione di Ordini scelti che mettano un freno ai pericoli. Nasce così l’Ordine delle Sentinelle. La Selezione per diventare Sentinella però, non è solo dura, è disumana. E cosa succede se chi sopravvive rischia di ritrovarsi disumano a sua volta? Cosa succede se i prescelti si rivelano peggiori delle persone che dovrebbero combattere?
Commento:
Povertà, sovrappopolazione, scarsità di cibo, anarchia, contaminazioni tossiche e radioattive, morti in continua crescita. L’umanità è caduta in un vortice di depravazione che ha portato a un recupero dei culti della morte e a fenomeni diffusi di cannibalismo e necrofagia, un declino cominciato nel momento
in cui tutto era perfetto. I disastri di cui è rimasto vittima il mondo non nascono dall’odio e dalla violenza ma dalla capacità di elevarsi al di sopra del materialismo, verso una spiritualità e un pensiero libero e illuminato. Questo successo ha conseguenze catastrofiche: nel momento in cui una società è formata solo da artisti, filosofi e religiosi, chi sarà in grado di riparare un elettrodomestico? Chi curarerà un malato e con quali medicine? Chi si prenderà cura della centrale nucleare o della diga capace di alimentare intere città? Le domande sono tante, ma non ci sono risposte.
L’autorità per qualsiasi decisione viene ceduta alla Chiesa, ben felice di riaccogliere i fedeli che aveva perso nel corso dei secoli e di tornare a essere la guida spirituale del mondo. Ma in poco tempo anche la Chiesa perde di significato, reale solo nelle immagini trasmesse dalle poche televisioni ancora in funzione, mentre la maggior parte della popolazione vive in città-cimitero, scelta dettata dalla necessità di muri che nessuno sa più costruire e dalla praticità di avere un luogo vicino in cui seppellire i numerosi morti giornalieri. Le città non sono isole di pace: gruppi di cannibali mettono in pericolo la sicurezza di chiunque e solo i ricchi possono permettersi una protezione comunque insufficiente, mentre le zone più periferiche ospitano individui la cui umanità è stata distrutta dall’utilizzo di droghe e dalla fame.
Il romanzo, scritto in prima persona, è la storia di un uomo come tanti, affamato e in cerca di un posto nel mondo e per questo senza nome, che sceglie di affrontare la terribile selezione per diventare Sentinella. È una selezione brutale e sistematica il cui scopo è spingere il limite di resistenza oltre ogni possibile barriera fisica e mentale. Non c’è tempo per le lezioni teoriche e l’approccio pratico è molto più efficace, un concetto espresso e messo in pratica dal Capo A, una versione cattiva e spietata del Sergente Istruttore Hartman di Full Metal Jacket. Ma neanche superando la selezione si arriva alla salvezza, al contrario, la vera battaglia inizia in quel momento, una battaglia per difendere un qualcosa di personale, perché ogni simbolo di autorità è svuotato del suo valore. Pochi combattono per mantenere la loro integrità, per rimanere fedeli a valori di cui nessuno si interessa. Chi soccombe al pessimismo, chi si arrende alla mancanza di prospettive e di futuro, diventa il vortice in grado di spazzare via le ultime briciole di umanità e trasformare tutto in distruzione.
Discorso a parte va fatto per la religione. La sua presenza è pervasiva ma è in contrasto con la decadenza dei valori che rappresenta: seguire le vie del Signore e del Vangelo, ammirare il Papa, i vescovi e i sacerdoti mentre si cerca di sopravvivere rubando, uccidendo, e in qualche caso nutrendosi di carne umana è una dicotomia fortissima, e la spietatezza della selezione non migliora l’immagine di chi sostiene di credere ancora in qualcosa. Il mondo è letteralmente un cimitero a cielo aperto, la religione dovrebbe giocare un ruolo fondamentale per spingere l’umanità verso la giusta direzione, eppure non riesce a rivoluzionarsi, rimane ancorata ai propri principi finendo per provocare innumerevoli danni e svuotando di significato non solo i suoi rituali ma anche il concetto stesso di religione.
Rimangono due difetti. Il più lieve è la lunghezza infinita della selezione, la ripetizione di corsa, piegamenti, addominali, flessioni e altro ancora può risultare fastidiosa, soprattutto perché rappresenta la prima parte del romanzo. L’autore sfrutta questo momento per rendere in modo drammatico il mondo in cui si muove il suo protagonista, ma poteva essere fatto usando qualche pagina in meno. Assolutamente negativi per il ritmo sono i paragrafi in cui un narratore onnisciente ricostruisce gli eventi passati, per fortuna limitati alla parte iniziale del racconto. Se non si considerano questi ultimi il romanzo scorre veloce, nonostante i problemi appena sottolineati.
«Si dice che al mondo ci sia tanta religione per far sì che gli uomini si odino, ma non abbastanza perché gli uomini si amino». Il protagonista cita questa battuta di Robert De Niro, tratta dal film Angel Heart, e pare davvero riassumere la confusione religiosa e di valori in cui vive questa terra del futuro. Le speranze e l’integrità morale del protagonista, del prescelto, sono uno scoglio in mezzo al mare senza alcuna garanzia di successo. Non esiste futuro per questo mondo, e non esistono eroi in grado di ribaltare la situazione.
Forse.

Edit: l’articolo è stato modificato per correggere l’attribuzione della citazione dal film Angel Heart.

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