L’agricoltura italiana utilizza sempre meno fitofarmaci

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L’ultimo rapporto della European Crop Protection relativo all’utilizzo dei fitofarmaci  evidenzia che  l’Italia, con 39.707 kg di sostanze attive vendute, è al terzo posto in Europa, dopo la Francia, prima con 55.613 kg, e la Spagna seconda, con un quantitativo pari a 42.639 kg. Dai dati emerge come i paesi dell’area del sud Europa  con 157.458 kg sono quelli nei quali si vende un maggior quantitativo di fitofarmaci rispetto  ai paesi del centro Europa (88.916 kg) e del nord Europa (7.313 kg).
Il dato deve essere interpretato in relazione alla Sau ed alle caratteristiche strutturali delle diversità attività agricole esercitate nelle diverse fasce zonali del continente europeo. Nei paesi mediterranei prevalgono le colture ortofrutticole che sono quelle maggiormente soggette agli attacchi di parassiti ed alle avversità, mentre nel centro e nord Europa prevalgono le grandi colture estensive cereali, mais, foraggi, prati e pascoli oltre ad una
predominante attività zootecnica ed è evidente, quindi, che si rilevi un minore apporto di fitofarmaci, sebbene il quantitativo complessivo dei fitofarmaci  venduti nei paesi del nord Europa sia in aumento in quanto nel 2008 era di 6567 kg a fronte di 7.313 kg nel 2013.
A ciò si deve aggiungere il fatto che il quantitativo di fitofarmaci impiegati nei diversi Stati membri dipende da fattori climatici (le variazioni del clima a seconda che sia più o meno piovoso incide sulla maggiore o minore presenza di parassiti e malattie delle piante) e dalle condizioni ambientali. I dati dell’Ecpa confermano, per l’Italia, un deciso calo nelle vendite di fitofarmaci dal 2008 ad oggi in quanto si passa da 43.113 kg a 39.707 Kg nel 2013, mentre la Spagna registra un netto aumento da 37.203 kg a  42.639 kg. Il dato conferma il trend già registrato dall’Istat in quanto secondo i dati pubblicati nell’ultimo rapporto del 20 gennaio 2015, si evidenzia, come in Italia, nel periodo 2002-2013, la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo sia diminuita complessivamente di 76 mila tonnellate (-45,2 per cento). Considerando il livello di tossicità, la quantità di prodotti molto tossici e tossici si è ridotta del 33,6 per cento. Inoltre, dal 2012 al 2013 la quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari è diminuita complessivamente di 39 mila tonnellate (-41,3 per cento); a scendere sono soprattutto le sostanze attive insetticide, fungicide ed erbicide (rispettivamente -48,1 per cento, -48,3 per cento e -34,5 per cento).
Attualmente, sempre in base al rapporto Istat, la distribuzione di principi attivi per ettaro di superficie è in Italia stabile al Nord, con 1,08 chilogrammi per ettaro di superficie sia nel 2012 sia nel 2013, mentre al Centro è di 0,17 kg  e nel Mezzogiorno di 0,52 kg. Nel complesso in Italia diminuiscono i principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari per ettaro di superficie trattabile, passando da 0,71 nel 2012 a 0,65 chilogrammi per ettaro, nel 2013.  Tali dati sono tra i più bassi in Europa. Il trend si conferma in diminuzione anche se si considerano solo i due anni 2013 e 2012. Nel 2013 calano i fungicidi (-14,6 per cento), gli insetticidi e gli acaricidi (-15,0 per cento), gli erbicidi (-3.1 per cento) e i fitofarmaci vari (-9.6 per cento). In termini assoluti, la diminuzione tra il 2012 e il 2013 è stata di quasi 16 mila tonnellate. Nel 2013, i fungicidi (pari a 55 mila tonnellate circa) registrano un calo del 14,6 per cento rispetto al 2012. Le sostanze attive fungicide diminuiscono di circa 4 mila tonnellate, passando approssimativamente da 37 mila a 33 mila tonnellate (-11,2 per cento). Insetticidi-acaricidi, erbicidi e vari diminuiscono, rispettivamente, del 15,0 per cento, del 3,1 per cento e del 9,6 per cento. I principi attivi insetticidi-acaricidi, erbicidi e vari diminuiscono rispettivamente dell’8,1 per cento, del 3,8 per cento e del 12,1 per cento, quelli relativi ai prodotti biologici del 23,7 per cento, passando da 290 a 221 tonnellate.
Tra il 2012 e il 2103 la quantità di prodotti molto tossici o tossici diminuisce del 5,0 per cento (da 7,7 a 7,3 milioni di chilogrammi), soprattutto i fungicidi, insetticidi-acaricidi e erbicidi. Diminuiscono anche i prodotti non classificabili. Nel 2013, i principi attivi fungicidi diminuiscono nel complesso dell’11,2 per cento: in particolare gli inorganici a base di zolfo (-18,5 per cento) e gli altri principi attivi fungicidi (-4,5 per cento).In Italia il calo generale dei principi attivi fungicidi per ettaro di superficie riguarda tutte le ripartizioni territoriali, in particolare, il Mezzogiorno (-15,0 per cento). La quantità di principi per ettaro di superficie trattabile per insetticidi e acaricidi è pari a 3,48 chilogrammi, con un decremento dell’11,1 per cento rispetto al 2012 (3,92 chilogrammi).
Gli insetticidi e acaricidi distribuiti nel 2013 (22.829 tonnellate) registrano, rispetto all’anno precedente, un calo complessivo di 4 mila tonnellate circa (-15,0 per cento). Nel 2013 diminuiscono complessivamente anche le quantità di sostanze attive insetticide e acaricide (-542 tonnellate, pari all’ 8,1 per cento). In particolare, risultano in calo i fosforganici (-25,7 per cento), i carbammati (-19,4 per cento) e gli oli (-6,6  per cento). Allo stesso tempo aumenta, grazie al fatto che in Italia è ampiamente diffusa la difesa integrata sin da prima che scattasse il 1° gennaio 2014 l’obbligo per tutti paesi dell’Ue di convertire le imprese agricole convenzionali a tale metodo di produzione, il numero di trappole distribuite per la lotta biologica ed integrata che passa da quasi 590 mila nel 2012 a oltre 600 mila nel 2013. L’Italia è, inoltre, il primo paese nell’Unione per numero di operatori biologici 52.383 dei quali 45.969 sono imprese agricole biologiche ed il secondo, dopo la Spagna,  per superficie coltivata con il metodo di produzione biologico: 1.317.177 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno 2013 del 12,8 per cento.
Coldiretti Alessandria





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