PD Terzo Valico: stop alle polemiche pretestuose


Alessandria - AGGIORNAMENTO: l’avevamo anticipato e siamo ora in  grado di fornire i documenti ufficiali che testimoniano la trasparenza con cui Amministrazione Comunale di Alessandria ha operato al fine di assicurare che fosse tutelato il diritto alla salute dei cittadini e l’integrità del territorio comunale. In particolare nel post troverete la delibera di giunta n 107, il testo della Conferenza dei servizi e la determina dirigenziale avente oggetto prescrizioni tecniche per il conferimento del materiale proveniente dal Terzo Valico nelle cave sotto indicate. Il tutto per permettere ai cittadini di farsi un’idea il più possibile aderente ai fatti del comportamento dell’Amministrazione e delle forze politiche che la sostengono. 
Tira una brutta aria in città. Un’aria da processo alle intenzioni che fa leva sulle legittime paure dei cittadini di vedere compromesso il proprio territorio mescolate ai interessi di bottega di determinati movimenti e partiti politici. Che pure dovrebbero essere consapevoli di quanto pericoloso sia soffiare
sul fuoco.
 Veniamo ai fatti: Il Comune di Alessandria ha approvato il 22 aprile con delibera di Giunta n 107 la ricezione del materiale provenienti dagli scavi del Terzo Valico nelle cave di Spinetta Marengo  (cava Bolla e cava Guarasca 1 e 2) e  nelle cave della zona Cristo (cava Clara e Buona). Un atto  per molti versi dovuto visto che le Opere del Terzo Valico sono considerate strategiche dall’Unione Europea e sono state inserite nella Legge Obiettivo Nazionale e sono comunque un’opera pubblica che travalica la potestà normativa degli Enti locali (leggi Comune). Una situazione non esattamente ideale, ma sulla quale l’Amministrazione di Alessandria ha comunque lavorato mettendo in cima all’agenda la salute dei cittadini e il bene complessivo del territorio. Il tema è la rinaturalizzazione, tramite rimboschimento (ben 70 ettari), delle aree delle cave interessate ripristinando così, a costo 0 per l’Amministrazione, il bosco della Fraschetta (per maggiori dettagli potete leggere qui la delibera). Vale la pena segnalare come la disposizione assunta dall’amministrazione sia stata condivisa nella Conferenza dei Servizi, nel corso della quale gli organi tecnici presenti hanno evidenziato una serie di prescrizioni che dovranno essere rispettate (qui potete leggere il relativo Verbale).

Come a dire che le polemiche sollevate, in particolare dal Movimento 5 Stelle, hanno sì un senso da un punto di vista strettamente politico, si può essere contro il Terzo Valico, ma sfuggono completamente al principio di realtà: il Terzo Valico si farà, che piaccia o meno, e inevitabilmente avrà un impatto anche sul nostro territorio (la geografia non è un’opinione). Il punto è come fare in modo che ciò avvenga nel rispetto della salute dei cittadini e della miglior salvaguardia dell’ambiente. Sul primo punto NON esistono relazioni di organi tecnici che evidenzino come la movimentazione del materiale proveniente dal terzo valico e il suo intombamento nelle cave possa nuocere ai cittadini (a meno di non voler far intendere che si tratti di materiale tossico, ma in questo caso bisognerebbe portare le prove di ciò che si afferma nelle sedi deputate). E, per la cronaca, esistono certamente prescrizioni e controlli che dovranno essere seguiti con il massimo rigore (ad esempio questa determina dirigenziale). Sulla seconda questione, invece, i lavori connessi al Terzo Valico potrebbero garantire la possibilità di assicurare nel medio termine (3-5 anni) la chiusura delle cave interessate che, altrimenti, resterebbero aperte legalmente per molti anni ancora.  Altra cosa ancora è parlare dello stato complessivo dell’area della Fraschetta su cui occorrerà lavorare per molti anni e rispetto alla quale sarà decisiva la conclusione del processo Solvay.

Insomma, l’idea che il Comune di Alessandria giochi sulla pelle dei cittadini per ragioni non meglio identificate, non solo è poco veritiera in sé ma ancor più priva di prove di qualsiasi natura e specie. Che poi si faccia riferimento all’Ordine del Giorno approvato nel dicembre 2012 in cui il Consiglio Comunale si dichiarava contrario al Terzo Valico è legittimo, ma ; andrebbe altresì sottolineato come in quello stesso odg si menzionasse esplicitamente l’ipotesi che dal Terzo Valico ne derivasse un “ritorno utile per la città in chiave logistica”. Cosa che infatti puntualmente avverrà con l’apertura di un tavolo presso la Regione Piemonte sul rilancio dello scalo ferroviario. Non vi erano infatti pregiudiziali di tipo tecnico che potessero interessare la salute dei cittadini e/o la salvaguardia dell’ambiente.
Ci teniamo anche a chiarire che i lavori di rifacimento di Via Genova e della strada Stortigliona per noi hanno un valore in più, e non certo a compensazione (che consideriamo come termine tecnico non certo politico). Non esiste compensazione, esiste un percorso che non dovrà mettere a rischio, nemmeno minimamente, la salute dei cittadini e per questo il PD si batterà per il rispetto puntuale delle prescrizioni chieste dagli organi tecnici e dal Comune stesso. (vedasi sia la Delibera di Giunta n°107 del 22.04.15 sia il parere reso in sede di Conferenza dei servizi il giorno 23.04.15)

In conclusione, pur comprendendo le preoccupazioni dei cittadini e pur rispettando le posizioni di chi si oppone al Terzo Valico, il Partito Democratico sostiene pienamente la posizione della Giunta e si impegna fin da ora all’apertura di un dibattito libero e scevro da pregiudiziali ideologiche che coinvolga i cittadini e i portatori d’interesse (associazioni, enti ecc ecc). Non è dicendo a No a prescindere che si fa il bene di Alessandria e della sua comunità. Almeno questo punto speravamo fosse pacifico. Speravamo.

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